Laboratori per tutti ai Musei Civici di Reggio Emilia
L’ accesso ad un museo non è mai un’ esperienza “neutra”.
Un museo, lo dice il nome, è per eccellenza il luogo dell’ arte, della bellezza, del saper fare, un luogo spesso percepito come magico, misterioso anche, sempre emozionante e suggestivo.
Aprire un museo, in questo caso i Musei Civici di Reggio Emilia, a persone disabili provenienti dai Centri residenziali e diurni del territorio, è stata l’ ennesima idea forte di chi ne ha a cuore la vita di relazione, il benessere, la possibilità di intraprendere esperienze significative, di ricevere nuovi stimoli.
I Musei, in accordo con le Farmacie Comunali Riunite, hanno anche ideato, nell’ anno 2016, dei laboratori di pittura, in cui le sensazioni, le emozioni, i pensieri scaturiti dinanzi ad un’ opera d’ arte, “Croce di Luce”, si traducessero in gesti pittorici, da far confluire poi in una mostra, raccontata in questa occasione.
Il nuovo anno ha visto ulteriori proposte laboratoriali, per esempio quelle legate alla manipolazione della creta, materiale primigenio, duttile, plasmabile in varie forme, amato dalle nostre mani fin dalle prime età della vita.
Esperti hanno affiancato le persone in atelier, insegnando loro la tecnica del colombino per fabbricare oggetti, finché la creta si è piegata alla loro volontà ed al loro piacere, diventando lunghe biscioline che, arrotolandosi, contorcendosi, hanno dato vita ad altrettante piccole opere d’ arte.
Il fare è diventato consapevolezza di saper fare, di poter realizzare un manufatto piccolo, sì, ma grande per il significato che assume per chi l’ ha prodotto.
L’ oggetto è uno spiraglio sulla vita d’ ogni giorno, quasi una boccata d’ aria nuova.
Anche il Museo ha respirato aria nuova, ha assunto una veste differente, divenendo, per quegli ospiti, piacevole luogo di vita, di emozioni, di gioia, di realizzazione personale.
Quali siano state poi le impressioni ed emozioni provate dai partecipanti ai laboratori di fronte agli antichi manufatti là esposti, costruiti in lontane epoche con stessi materiali e tecnica,
non è possibile sapere, se non in parte trapelati dagli sguardi stupefatti, dalle espressioni dei visi, dalle parole..
Sicuramente la visita li avrà arricchiti, non tanto per le conoscenze acquisite, bensì per essersi confrontati “alla pari” con “artisti “, le cui opere sono lì collocate, a testimonianza di abilità simili a quelle di ciascuno di loro.