Bentornata Lavanda
“Bentornata Lavanda ha unito passato e presente e ci ha fatto pensare al futuro”.
Un progetto interamente realizzato dal centro Socio Occupazionale Nessuno Escluso, che al rientro post Covid ha dovuto rigenerare i modi dello stare insieme e del lavoro di gruppo.
Nessuno Escluso, in occasione della riapertura degli spazi di accoglienza, ha notato che la fioritura della lavanda trapiantata nell’orto della scuola Dall’Aglio due anni prima era pronta per essere raccolta e il gruppo non si è fatto scappare l’opportunità per progettare qualcosa di grande.
Questa prima fase, partita dal vicino orto della scuola, si è ampliata fino ad arrivare ad una proprietà di interi campi di Lavanda presenti a Carpineti.
Il progetto ha favorito l’aggancio e il coinvolgimento nel percorso di utenti che ancora non avevano ripreso a frequentare il Nessuno Escluso a seguito del lockdown e che hanno così proseguito la collaborazione dal domicilio.
Un viaggio con l’ambiente, prima attraverso l’esplorazione, poi l’osservazione, la lavorazione e la descrizione del prodotto finale.
Alla raccolta, si è intrecciata l’attività di cucito, che il Nessuno Escluso aveva già promosso l’anno precedente, finalizzata alla realizzazione di sacchetti profuma biancheria e oggi ripotenziata.
Ago e filo, macchina da cucire, tessuti recuperati nel mondo di Remida, cascate di lavanda: questi gli strumenti a disposizione del gruppo.
A cui si aggiunge la pazienza: pazienza per l’attesa e per la cura nelle diverse fasi della lavorazione (essicatura, sgranatura, taglio dei tessuti , cucitura a macchina e preparazione dei cartellini). E’ così che hanno origine i sacchetti profumati alla Lavanda che puoi trovare negli shop K Lab.
Ogni passaggio è stato pianificato e compiuto insieme, a tutela di uno spazio di apporto individuale all’interno della produzione collettiva, in cui si mescolano e sviluppano competenze nuove.
Nulla è stato lasciato al caso, nemmeno le pause che hanno scandito il ciclo del lavoro: hanno permesso di soffermarsi sulla bellezza del paesaggio naturale e sui dettagli.
La progettualità ha reso evidente l’importanza dell’altro e delle risorse che si riescono a mettere in gioco quando l’esperienza è condivisa, cosa di cui ci si era un po’ dimenticati durante l’isolamento per emergenza covid.
Il prodotto che è stato realizzato è la sintesi di diversi linguaggi: quello delle mani, degli occhi, dei profumi, delle parole e dei ricordi.
Diverse modalità espressive attivate contemporaneamente tra i campi di campagna e il piazzale della Polveriera che diventano atelier a cielo aperto.
Un progetto che racconta di un gruppo che è stato capace di cogliere il potenziale di un materiale naturale disponibile e non ancora utilizzato, per renderlo prodotto significativo perché espressione di un importante lavoro di squadra.