Reggio Emilia Città Senza Barriere e Reggio Children insieme per avvicinare i servizi per la disabilità alla cultura dell’atelier
Reggio Emilia Città Senza Barriere e Reggio Children hanno avviato insieme un percorso formativo per innovare i servizi per persone adulte con disabilità portando l’approccio di Reggio Children, un’eccellenza a livello internazionale.
Progettazione, azione, osservazione e documentazione sono i quattro punti fermi del metodo, che è stato introdotto alle figure educative per coniugare arte e bellezza, fragilità e valore, scoperta ed esperienza.
Il programma di formazione è stato co-progettato da alcuni referenti dei servizi per adulti con disabilità, un formatore esperto e due atelieristi di Reggio Children, con il supporto dello staff di Reggio Emilia Città Senza Barriere e Farmacie Comunali Riunite. La condivisione di ciascuna competenza ha offerto nuove prospettive di apertura e flessibilità per lo sviluppo e l’apprendimento degli ospiti.
Il percorso si è articolato in un primo incontro in plenaria dedicato alla cultura dell’atelier, in cui sono stati evidenziati i bisogni formativi. Le realtà partecipanti, poi, hanno visitato gli atelier al Centro Internazionale Loris Malaguzzi e scelto insieme allestimenti, materiali, strumenti e modalità di comunicazione da trasporre nei servizi per persone con disabilità. La selezione ha seguito specifiche necessità e peculiarità di ciascun contesto, calibrandole in base a utenti, progettualità in essere e spazi.
I servizi coinvolti e attività in previsione
Dopo il primo incontro in plenaria, la formazione si è diffusa nei servizi a favore delle persone con disabilità coinvolti, ovvero il centro multi-servizi Lorenzo e Carlo Vasconi (ASP) e socio-riabilitativo residenziale La Cava (ASP); il servizio semi-residenziale Casa Ferrari (Cooperativa Coress) e La Polveriera (Cooperativa Coress).
Il primo gruppo, composto da utenti e operatori di Casa Ferrari e La Polveriera, ha sperimentato la sensorialità interagendo con ambienti esperienziali all’interno del Centro Internazionale Loris Malaguzzi. L’attività ha stimolato non solo i sensi ma anche un lavoro congiunto tra utenti, affinché possano emergere competenze, interessi e risorse ancora non conosciute; la capacità di stare in contesti nuovi; e quella di cooperare.
Il secondo gruppo, invece è stato coinvolto in un’esperienza diversa. Gli utenti e operatori de La Cava e Vasconi hanno esplorato la cultura dell’atelier per capire cosa portare dentro al proprio servizio per trasformarlo in uno spazio creativo-espressivo. Il percorso si è strutturato in due incontri di supervisione e uno di scelta degli allestimenti, della selezione dei materiali e degli strumenti e delle modalità di documentazione.