Musica Senza Barriere porta concerti nei luoghi della fragilità
Reggio Emilia Città Senza Barriere incontra il progetto ‘La Musica Senza Barriere’ dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini diretta dal maestro Riccardo Muti, dando vita alla prima rassegna concertistica nei luoghi della fragilità a Reggio Emilia.
Dal 5 maggio, i musicisti e le musiciste dell’ Orchestra giovanile Luigi Cherubini si sono tenuti 6 concerti in alcune residenze sanitarie assistite, case residenze per persone anziane, centri di cooperazione, accoglienza e inclusione sociale, centri per persone con disabilità, case circondariali e strutture per la salute mentale.
Il ciclo di incontri si concluderà il 2 agosto, con un settimo concerto aperto alla cittadinanza presso La Polveriera, a significare simbolicamente che tutte e tutti siamo fragili o possiamo esserlo.
“Portando concerti in luoghi dove vivono persone che non possono o non hanno l’opportunità di varcare la soglia di un teatro o un auditorium – ha spiegato Antonio De Rosa, responsabile management dell’Orchestra Cherubini – il progetto ‘Musica Senza Barriere’ afferma l’idea che la musica è un diritto inalienabile, un conforto per tutti, affinché nessuno rimanga prigioniero della più insormontabile delle barriere: il silenzio”.
“Siamo felicissimi di questo incontro. La perfetta assonanza fra i due progetti ‘senza barriere’ offre, con questi concerti nella nostra città, l’opportunità di raggiungere attraverso la musica le persone fragili all’interno dei luoghi da loro abitati, frequentati, vissuti. Noi ricerchiamo la bellezza, come opportunità di inclusione sociale, bene da condividere tra le persone e superamento delle barriere. E la musica è grande bellezza e meravigliosa forza, che supera ogni divisione, isolamento, ostacolo, portando relazione, felicità, crescita interiore, libertà. La presenza degli strumentisti della ‘Cherubini’ è una grande occasione in questo senso”, hanno detto Annalisa Rabitti, assessora a Cultura e Pari opportunità e Daniele Marchi, assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia.
“La collaborazione fra i due progetti – concludendo gli amministratori – consente inoltre, fatto tipico di Reggio Emilia, di valorizzare giovani talenti, in questo caso musicisti di eccellente livello, che attingono all’arte inarrivabile del maestro Muti e anche questo ci fa molto piacere”.