I progetti convergenti de L’Arte Mi Appartiene 2022
Quest’anno, in occasione di Identità Inquieta, l’approccio di welfare culturale L’Arte Mi Appartiene ha coinvolto il Centro per le Famiglie, operatori e operatrici che lavorano a favore di persone adulte con disabilità; persone con disturbi mentali; giovani e adolescenti in condizioni di fragilità; adolescenti sinti; persone anziane.
Applicare in modo trasversale a 12 servizi l’approccio Arte e Fragilità ha permesso nuove sperimentazioni sul fare educativo.
È stato un percorso progettuale ricco di convergenze, nuovi stimoli e riflessioni sulle modalità e sugli strumenti del fare educativo attraverso l’arte. Le realtà coinvolte sono state:
- Centro per le Famiglie di Reggio Emilia
- CSM – area Lavoro, abitare, socialità
- REMS – Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza
- AIMA – Associazione italiana malattia Alzheimer
- CRA di ASP – Casa residenza anziani
- Centro semiresidenziale “Busetti”
- Centro semiresidenziale “Casa Ferrari”
- Centro semiresidenziale “La Polveriera”
- Strade – Nuovo sistema di opportunità socio-occupazionali e di tempo libero
- Centro educativo Pomeridiano Millenials a favore di giovani minorenni
- Servizio di Educativa domiciliare a favore di minorenni e famiglie in condizione di fragilità
- Progetto a supporto della comunità sinta.
Insieme a Palazzo Magnani, abbiamo indagato sul tema dell’identità a più voci, di seguito alcuni progetti realizzati:
- “Identità e Bellezza”, CSM (AREA Las)
Un viaggio attraverso la riscoperta delle proprie memorie, i dettagli del volto, le percezioni degli occhi degli altri su di sé, aspetti intimi e nascosti che attendono di potersi svelare.
- “Legami che cambiano” AIMA
La scoperta del mutamento della relazione affettiva nel momento in cui una persona si ammala di demenza attraverso una creazione artistica a quattro mani, malato e caregiver insieme.
- “Con…dividere è una goccia nel mare”, CRA di ASP
Un’indagine sugli elementi che possono migliorare l’ambiente di vita delle persone anziane. L’esperienza del modo in cui le persone abitano i propri spazi è influenzata dall’identità di ciascuno.
- “Radici”, REMS
Un percorso di liberazione espressiva dell’identità che resta spesso relegata all’interno della cornice giuridica e della patologia, attraverso la creazione di un prodotto rappresentativo di sé, che tenga insieme interessi, memoria storica e desideri.
- “ Il corpo come strumento di identità e relazione”, STRADE
Il viso e le molteplici espressioni che lo attraversano come strumento per scoprire le trasformazioni del tempo e il fluire delle emozioni, per imparare a distinguerle e a dare forma alla propria identità.
- “Da grande voglio essere felice”, CENTRO DIURNO BUSETTI
La percezione dell’adultità fuori dal nido familiare, dove cambiano gli stimoli, i riferimenti e le attenzioni non sono più centrate solo sul singolo.
- “ Io sono arte”, CENTRO EDUCATIVO MILLENIALS
Un’esplorazione dei confini che descrivono l’identità personale, sospesa tra la cultura di provenienza e quella di insediamento e in transizione verso la maggiore età.
- “Identità desiderate”, PROGETTO A SUPPORTO DELLA COMUNITÀ SINTA
Un’opportunità per fare spazio alla relazione tra mondo interno di appartenenza e l’intorno, dove la bandiera della comunità sinta è lo spartito in cui verranno trascritte le note personali.
Le esperienze di questo grande progetto saranno restituite alla città in occasione della mostra “L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione. Paesaggi interiori, mappe, volti: 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer”. Dal 18 novembre a Palazzo Magnani.