Le persone non pensano come i sistemi organizzativi di risposta ai bisogni e non si può pensare di ribaltare sul singolo la difficoltà di organizzare risposte complesse.
La prima rivoluzione di RECSB è umanizzare e innovare la relazione fra il bisogno e la sua risposta: costruire un approccio alla convivenza in cui i servizi possano essere solo un tramite per uscire, lavorare, amare, sognare, crescere, fare esperienza. La fragilità deve essere una cosa di tutti, non solo per gli addetti ai lavori, perché è una dimensione dell’essere umano, coinvolge e riguarda tutti.