I bambini si preparano a Notte di Luce
Che c’ entra, penseranno i più, la storia d’ un calzino spaiato con la Notte di Luce?
C’ entra, eccome..
Il calzino spaiato è, metaforicamente, il vero protagonista della Notte di Luce 2016, declinato in modi diversi, variamente colorato, manipolato fino a divenire lucerna in mano ad un bambino o elemento di installazioni collettive.
Il calzino spaiato, protagonista del libro “Esco così mi perdo”, è nato “sbagliato”, non rispettoso delle aspettative dei regali genitori, che non riescono a vedere “al di là di un pezzo di stoffa”, così se ne va di casa, in cerca della propria affermazione.
La sua vicenda è entrata nella mente e nel cuore dei bambini reggiani che ne hanno conosciuto la storia e che ne hanno compreso il senso, trasformando a propria volta un “calzino spaiato” in un oggetto unico, significante, grazie alle proprie creatività e manualità.
Magicamente, ogni calzino spaiato ha trovato, grazie ad un bambino, una nuova vita e l’opportunità di sentirsi spaiato, sì, ma non solo e considerato per quello che è.
Molti bambini delle scuole reggiane hanno conosciuto “Esco, così mi perdo” dalla voce di Matteo Razzini e dalle parole musicali del trombone di Stefano Tincani, che ne hanno anche fatto oggetto di uno spettacolo teatrale al teatro Valli, proprio il 3 dicembre, intrattenendo i bambini prima dell’ inizio del corteo delle lanterne, aiutandoli a penetrare il senso di ciò che in seguito sarebbe accaduto e di cui essi stessi sarebbero stati attori.
E , là fuori, la città di Reggio Emilia, pronta, grazie anche al lavoro volontario di tante persone, ad includere nel proprio cuore storico le luci di tanti calzini spaiati, come l’ accogliente ed evanescente bolla di sapone del racconto.
Qui il racconto della Notte di Luce del 3 Dicembre 2016